Quella notte non riuscivo a prendere sonno.
Mi ritornava nella mente una frase del teologo Vittorio Mancuso che, rispondendo alla critica di Civiltà Cattolica sulla sua tesi circa la possibilità di vivere una vita “autentica” senza necessariamente credere in Dio, affermava l’esistenza di una teologia “laica cioè abitata dall’aria pulita della libertà di pensiero, unica condizione, a mio avviso, perché l’occidente torni ad interessarsi della sua religione”.
Decisi allora di alzarmi ed andare in salotto con la speranza che il mio Angelo Custode venisse ad illuminarmi.
Mi ritornava nella mente una frase del teologo Vittorio Mancuso che, rispondendo alla critica di Civiltà Cattolica sulla sua tesi circa la possibilità di vivere una vita “autentica” senza necessariamente credere in Dio, affermava l’esistenza di una teologia “laica cioè abitata dall’aria pulita della libertà di pensiero, unica condizione, a mio avviso, perché l’occidente torni ad interessarsi della sua religione”.
Decisi allora di alzarmi ed andare in salotto con la speranza che il mio Angelo Custode venisse ad illuminarmi.
E così fu, almeno credo,
dal ricordo del sogno che avevo avuto durante la notte.
“Conosco , Gian Carlo, perfettamente il dubbio che ti angustia” esordì l’Angelo “ma so che nella tua mente o meglio nella tua fede vi è già la risposta. Dunque dammela così che io possa tranquillizzarti con il mio assenso. Perché proprio e solo la fede contiene la giusta risposta a quella affermata possibilità di una esistenza autentica senza necessariamente credere in Dio.”
In secondo luogo perché la libertà di pensiero cui si afferma si traduce nell’esclusione di Dio dalla propria vita, e ciò è inammissibile per un credente la cui vita deve essere indirizzata verso la salvezza che solo presso Dio possiamo trovare.
In terzo luogo, conseguente al secondo, perché se si allontana Dio dalla nostra vita si commette lo stesso peccato di superbia che ha dannato Lucifero, cioè quello di ritenersi indipendenti da Lui e quindi , in ultima analisi, uguali.
In quarto luogo quella che Mancuso definisce come “teologia laica” è una vera e propria contraddizione in termini ,dal momento che la teologia consiste nello studio della parola di Dio, mentre con il termine laico si esclude proprio il concetto di Dio, e quindi della Sua parola.
Infine ciò che più contesto è quel richiamo all’interessamento alla propria religione che l’occidente potrebbe ritrovare solo attraverso l’invocata libertà di pensiero; quasi a dire che per trovare Dio non è necessaria la Fede ma la libertà di pensiero, dimenticando così che le limitazioni della mente umana rendono incomprensibile tutto ciò che non rientri nelle categorie di spazio e tempo in cui noi viviamo, mentre Dio, che le ha create, ne è ovviamente oltre e quindi non raggiungibile attraverso la mente umana.
Ma non basta, questa ricerca attraverso solo la libertà di pensiero, contiene altresì una conseguenza inaccettabile e cioè che ove il libero pensatore non riuscisse a raggiungere la Fede, ovvero la consapevolezza dell’esistenza di Dio, tale ricerca comporterebbe egualmente la sua salvezza.
Insomma mi pare capire che Mancuso sostenga che comunque una vita vissuta in una onesta buone fede e nel rispetto di quelle regole che si definiscono <un vivere civile>, pur se esclude l’esistenza di Dio, sia meritevole della ricompensa divina.
Questa la conclusione aberrante, seppure non espressa esplicitamente, che si ricava dall’articolo di Mancuso.
Aberrante non solo perché esclude Dio dalla vita degli uomini, ma anche perché confonde il vivere “civile” con quello “cristiano” dimenticando che il primo si caratterizza dal rispetto della legge umana indipendentemente da quella divina, mentre il secondo, proprio in forza delle parole di Gesù < date a Cesare quel che è di Cesare>, impone il rispetto di ambedue le leggi.
Ma non basta, il solo vivere civile non postula affatto la conseguente salvezza.
Siamo alla problematica delle due “Etiche” che coincidono solo in alcuni punti ma divergono sostanzialmente nella Fede verso il Creatore che viene del tutto ignorata dall’etica “laica”.
Questa infatti si incentra esclusivamente sull’uomo il quale chiede allo Stato la possibilità di una vita serena attraverso una specifica legislazione che tenga conto delle esigenze materiali, ed imponendone con sanzioni ovviamente materiali, il rispetto da parte dei cittadini.
La differenza anche sulla considerazione dell’uomo , che tuttavia per il cristiano viene dopo quella per il Signore, sta nell’assenza di Amore che al contrario è il fondamento dei rapporti umani .<Amatevi come il Padre ha amato voi>.
L’etica laica ignora questo comandamento e quindi , a mio parere, il Giusto, sebbene tale, non potrà essere salvo, se non per un atto di misericordia dell’Amore Divino.”
“Ritorna a dormire tranquillo” mi rispose l’Angelo “perché la tua fede ti ha dato le giuste risposte. E prima o poi anche Mancuso le ritroverà nella sua.”
.
Nessun commento:
Posta un commento